,

Dal rispetto del genere passa la battaglia per l’inclusione

Mercoledì scorso il Senato ha respinto la modifica al regolamento proposta dalla senatrice Alessandra Maiorino per adottare un linguaggio più inclusivo nelle comunicazioni istituzionali scritte dallo stesso organo istituzionale. La modifica proposta, e bocciata, prevedeva che venisse assicurato il rispetto della distinzione di genere nel linguaggio attraverso l’adozione di formule e terminologie che prevedano la presenza di ambedue i generi, cioè evitando l’utilizzo di un unico genere nell’identificazione di funzioni e ruoli, nel rispetto del principio della parità tra uomini e donne.

Su questa vicenda, la responsabile del gruppo donne e vice-presidente FISH, Silvia Cutrera, prende posizione e dichiara che «si può discriminare anche attraverso un uso scorretto e non adeguato delle parole, utilizzando il cosiddetto maschile inclusivo che però non nominando le donne le rende invisibili». Poi, Cutrera aggiunge: «in questo modo, annullando il femminile si compromette il processo di formazione di un’identità di genere, inibendo la costruzione di sé che si sviluppa attraverso il riconoscimento da parte degli altri. E invece, parafrasando Julia Kristeva, il linguaggio è una possibilità di cambiamento del mondo e delle cose».

Il presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, Vincenzo Falabella, da parte sua, pone l’accento sulle discriminazioni multiple che ancora oggi subiscono le donne con disabilità. Spiega Falabella: «sebbene la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità sia stata ratifica dall’Italia con legge n. 18 del 2009, introducendo un nuovo paradigma basato sul rispetto dei diritti umani, sono ancora molte le situazioni in cui le persone con disabilità subiscono discriminazioni, le donne perfino di più». E ancora, dichiara il presidente FISH: «se dovessimo misurare il grado di civiltà della nostra società utilizzando come parametro il livello di inclusione delle persone con disabilità nel nostro Paese, il risultato sarebbe negativo». Ed è per questo – conclude: «alla vigilia dell’appuntamento elettorale chiediamo alle forze politiche maggiore impegno nel sostegno all’occupazione e all’inclusione scolastica, alla vita indipendente, maggiori azioni per tutelare le donne e le bambine con disabilità, maggiormente esposte al rischio di violenza e discriminazione multipla».

Condividi:

Potrebbero interessarti anche:

Politiche socialiScuola

FISH soddisfatta per ordinanza TAR Lazio: continuità didattica diritto fondamentale studenti con disabilità

LavoroPolitiche sociali

Lavoro e disabilità: 55 anni dopo lo Statuto, diritti ancora negati

AccessibilitàPolitiche sociali

Il Salone del libro di Torino è sempre più accessibile alle persone con disabilità

AccessibilitàPolitiche sociali

Patenti guida: accolte osservazioni FISH nella circolare congiunta Interno e Salute

Politiche sociali

FISH: pieno sostegno a mobilitazione associazioni toscane disabilità

Politiche sociali

Giornata Vita Indipendente, FISH: serve impegno concreto politica

Politiche sociali

Lavoro negato, l’altra faccia del Primo maggio

Politiche socialiScuola

Continuità didattica, FISH si costituisce a tutela del diritto di studio degli alunni con disabilità

For AllPolitiche sociali

Al via For All, la capitale diventa più accessibile

Politiche sociali

FISH: ancora violenza su persone con disabilità, urgente riforma sistema di tutela

Politiche socialiScuola

FISH si costituirà in giudizio a sostegno del dl 71/2024 

Politiche socialiScuola

FISH: difendere diritti studenti con disabilità, non rendite di posizione

Politiche socialiSalute

Sanità pubblica, ritirati emendamenti

Politiche sociali

Dazi e disabilità, FISH: no a politiche che penalizzano più fragili

Politiche sociali

FISH: nessuna ingerenza su politiche di inclusione in Europa