FISH accoglie con piena soddisfazione l’ordinanza del Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso presentato da alcune sigle sindacali e ha confermato l’efficacia dell’ordinanza cautelare n. 2912/2025 del TAR del Lazio. La vicenda ruota attorno alla corretta applicazione dell’articolo 14 del decreto legislativo 66/2017, come modificato dal decreto legge 71/2024 (convertito in legge 106/2024), in particolare al principio di continuità del progetto educativo e didattico per gli alunni e le alunne con disabilità. La norma vigente consente al dirigente scolastico – su richiesta delle famiglie e nel rispetto di specifici vincoli – di confermare, con priorità assoluta, il docente specializzato sul sostegno già in servizio l’anno precedente. Un passo fondamentale per garantire stabilità, coerenza e qualità nell’inclusione scolastica.
Questo quadro normativo mira a favorire la continuità educativa e didattica, principio essenziale per garantire il pieno sviluppo del progetto formativo degli alunni e delle alunne con disabilità. Le ordinanze del TAR e del Consiglio di Stato hanno ribadito che questa disposizione non solo è conforme ai principi costituzionali e internazionali, ma risponde concretamente ai bisogni reali degli studenti, riconoscendo che la stabilità della relazione educativa rappresenta un fattore chiave per l’efficacia dell’inclusione scolastica. Le pronunce dei giudici amministrativi, sia di primo che di secondo grado, hanno riconosciuto che questa disposizione è pienamente conforme ai principi costituzionali e internazionali, risponde ai bisogni concreti degli studenti e rafforza il ruolo attivo delle famiglie nei percorsi educativi.
“Non posso che esprimere piena soddisfazione per quanto sancito dalle due ordinanze – prima quella del TAR e ora quella del Consiglio di Stato – che ci danno pienamente ragione e riconoscono la legittimità delle nostre posizioni. Ancora una volta, viene confermato che il movimento associativo delle persone con disabilità si è mosso nel pieno rispetto dei principi di tutela dei diritti fondamentali, agendo con responsabilità e in coerenza con le norme vigenti. Le nostre azioni sono state guidate da un obiettivo chiaro: fare in modo che ogni studente e ogni studentessa con disabilità possa essere davvero protagonista del proprio progetto educativo, senza discontinuità né disuguaglianze. Con rammarico, rileviamo che i ricorsi presentati contro l’ordinanza sono stati motivati da logiche corporative e autoreferenziali, che poco hanno a che fare con l’interesse degli alunni e molto con la tutela di posizioni di potere. Le pronunce dei giudici confermano invece che la scuola deve essere un luogo giusto, aperto, partecipato, dove i diritti non si mettono in discussione ma si applicano, anche attraverso strumenti normativi come quello previsto dall’art. 14 del D.lgs. 66/2017”. A dirlo il presidente FISH, Vincenzo Falabella.