Disabili e pubblico impiego: verso una svolta

Donna con disabilità al lavoro in ufficioNella seduta di ieri pomeriggio la Prima Commissione permanente (Affari costituzionali) del Senato, esaminando il disegno di legge “Riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche” (A. S. 1577), ha approvato un importante emendamento che riguarda il diritto al lavoro delle persone con disabilità.

Al centro della discussione l’articolo 13: “Riordino della disciplina del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”.

Le difficoltà di accesso al lavoro, gli alti tassi di scopertura da parte delle Pubbliche amministrazioni che finiscono per non rispettare le indicazioni della legge 68/1999, sono note a tutti e da noi denunciate da anni, ma – fino ad oggi – mancavano misure tanto stringenti da rendere effettiva l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità presso il principale datore di lavoro italiano: lo Stato.”

Così commenta Vincenzo Falabella, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, l’approvazione dell’emendamento che vede come prima firma quella di Cecilia Guerra e conta sull’avallo del Ministro Madia.

L’emendamento inserisce una nuova indicazione in funzione delle delega legislativa attribuita al Governo in tema di pubblico impiego.

Il successivo decreto legislativo dovrà prevedere, presso le Pubbliche Amministrazioni con più di 200 dipendenti, la nomina di un responsabile dei processi di inserimento che renda effettiva un’efficace ed adeguata inclusione lavorativa delle persone con disabilità.

Ma importante è anche la novità in materia di scoperture (posti di lavoro che dovrebbero essere assegnati ai disabili iscritti alle liste di collocamento).

Sarà imposto l’obbligo di trasmissione annuale da parte delle Pubbliche Amministrazioni ai Ministri per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione e del Lavoro e delle Politiche sociali, oltre che al Centro per l’impiego territorialmente competente, non solo della comunicazione relativa alle scoperture di posti riservati ai lavoratori disabili, ma anche di una successiva dichiarazione relativa a tempi e modalità di copertura della quota di riserva prevista dalla normativa vigente. Quindi tempi certi.

Lo stesso decreto dovrà fissare adeguate sanzioni per il mancato invio della dichiarazione, anche in termini di avviamento numerico di lavoratori con disabilità, da parte del Centro per l’impiego territorialmente competente.

A nome della Federazione, Falabella esprime soddisfazione:“È un passo importante e la strada verso l’approvazione definitiva è in discesa. È un passo importante che dovrebbe rendere effettivo ed efficace un principio sancito già nel 1999 dalla legge 68. È un passo importante che potrebbe aprire le porte del mondo del lavoro a migliaia di persone con disabilità.”

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