FISH esprime soddisfazione per la recente circolare congiunta del Ministero dell’Interno e del Ministero della Salute, che disciplina le nuove procedure di accertamento tossicologico-forense per la verifica delle condizioni psicofisiche alla guida. Il documento recepisce le istanze avanzate dalla federazione nel corso degli ultimi mesi, in merito al rischio di discriminazioni indirette nei confronti delle persone con disabilità, in particolare per quelle che seguono terapie farmacologiche stabilizzate. Grazie al confronto istituzionale, la circolare chiarisce che la presenza di metaboliti inattivi nel sangue non costituisce prova di intossicazione in atto, e che devono essere adottati criteri scientifici rigorosi e uniformi su tutto il territorio nazionale.
FISH aveva già evidenziato come alcune interpretazioni precedenti rischiassero di mettere a repentaglio il diritto alla mobilità e alla patente di guida per persone con disabilità, in assenza di reali situazioni di pericolo. La circolare, che disciplina anche le modalità di prelievo, analisi e conservazione dei campioni biologici, ribadisce che le analisi rilevanti ai fini penali devono basarsi esclusivamente su sangue intero o fluido orale, escludendo le sole urine come prova determinante.
“È un segnale importante. Un importante passo avanti perché garantisce che le valutazioni tossicologiche siano condotte con rigore, ma anche con giustizia. Non è accettabile che una persona con disabilità in trattamento farmacologico, e in pieno possesso delle capacità di guida, venga penalizzata in modo arbitrario. Questo risultato dimostra che il dialogo con le istituzioni, quando è costruttivo, porta frutti concreti”. A dirlo il presidente FISH, Vincenzo Falabella.