La firma del decreto per l’assunzione di 13.860 sul sostegno per l’anno scolastico 2025/2026 è un passo importante. La federazione accoglie con favore e grande attenzione questo importante passo avanti, riconoscendo nella questione scolastica un tema centrale per lo sviluppo culturale, sociale ed economico del nostro Paese. Garantire un’istruzione inclusiva e accessibile è infatti fondamentale non solo per il pieno riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità, ma anche per la costruzione di una società più equa e consapevole. La scuola rappresenta il primo luogo in cui si formano i cittadini di domani. Assicurare a tutti pari opportunità educative significa investire concretamente nel futuro del Paese.
Ogni progresso non può che essere accolto positivamente, pur nella consapevolezza che la strada verso una piena inclusione è ancora lunga e richiede impegno, risorse e una visione chiara da parte delle istituzioni. Secondo i dati Istat, sono ancora più di 66mila gli insegnanti curricolari assegnati al sostegno, cioè docenti che non hanno una formazione specifica per supportare gli studenti con disabilità e che vengono utilizzati per far fronte alla carenza di figure specializzate. Il fenomeno è più diffuso nelle scuole dell’infanzia e primarie, dove raggiunge il 31%, e nel nord, con punte del 38%. Inoltre, ogni anno circa 10mila insegnanti di sostegno passano su cattedre curricolari, alimentando una continua instabilità.
Oltre alla qualità della formazione, resta irrisolta anche la questione delle tempistiche. All’inizio dell’anno scolastico 2023/2024, secondo Istat, l’11% dei posti sul sostegno risultava ancora scoperto, con gravi ritardi che compromettono la continuità educativa.
“Le assunzioni sono sempre una buona notizia, ma non possono essere considerate risolutive. Parliamo di un sistema che impiega ogni anno circa 246mila insegnanti di sostegno, ma dove circa un terzo non è di ruolo e un altro terzo non ha alcuna specializzazione. Sono numeri che raccontano un problema strutturale, non contingente. È per questo che da tempo FISH chiede l’istituzione di una apposita classe di concorso, specifica per il sostegno ed un investimento deciso nella formazione. Serve una preparazione adeguata anche per gli insegnanti curricolari, attraverso percorsi obbligatori su didattiche inclusive. Bisogna iniziare a pianificare, nel rispetto dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie”. A dirlo il presidente FISH, Vincenzo Falabella.