La Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con disabilità e famiglie esprime profonda preoccupazione per la vicenda di Tommy, un ragazzo di 15 anni con sindrome dello spettro autistico in condizioni di gravità, la cui famiglia ha contattato 31 istituti scolastici a Milano senza riuscire a trovare una scuola disposta ad accoglierlo. Questo episodio evidenzia una grave lacuna nel sistema educativo italiano riguardo all’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. Nonostante le normative vigenti promuovano l’integrazione, casi come quello di Tommy dimostrano che la realtà è ancora lontana dagli obiettivi prefissati.
FISH sottolinea con forza l’urgenza di garantire il diritto all’istruzione per tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro condizioni. È inaccettabile che famiglie come quella di Tommy si trovino a dover affrontare tali ostacoli nell’accesso all’educazione. L’assenza di risposte da parte di decine di istituti scolastici non è solo un fallimento del sistema educativo, ma una violazione dei principi fondamentali di equità e inclusione sanciti dalla Costituzione italiana e dalle convenzioni internazionali sui diritti delle persone con disabilità.
“Chiediamo al Ministro Valditara di inviare con urgenza ispettori per effettuare le necessarie verifiche e controlli. Qualora venissero riscontrate delle violazioni, sollecitiamo interventi decisi e l’applicazione di sanzioni adeguate per garantire il rispetto del diritto all’istruzione per tutti gli studenti. La federazione rinnova il proprio impegno a sostegno delle persone con disturbo dello spettro autistico e delle loro famiglie, lavorando per garantire loro piena partecipazione nella società e accesso alle opportunità di sviluppo e realizzazione personale. FISH continuerà a battersi per un sistema scolastico realmente inclusivo, che non lasci indietro nessuno e che sappia trasformare i principi dell’inclusione in azioni concrete e strutturali”. A dirlo il presidente FISH, Vincenzo Falabella.